Merelli, F., Duomo di Milano, 1986

Fedele Merelli, Il Duomo di Milano e i Frati Cappuccini. Storia ed Arte, «Atti dei Frati Minori Cappuccini della Provincia di S.Carlo in Lombardia», Milano, Curia Provincializia dei Frati Minori Cappuccini, 1986, pagine 57-68, «L’Italia francescana», 5 (1986) pagina 559.

 

Testo della recensione

Ricordiamo il breve intervento di Merelli per onorare il VI centenario della fondazione del Duomo di Milano, la cui commemorazione sta assumendo un’importanza che, travalicando i confini ambrosiani, coinvolge la Chiesa universale, o almeno italiana. E lo facciamo con tanta maggior convinzione, quanto minore sembra essere l’attenzione riservata a un Ordine il quale, non facendo chiasso, opera efficacemente ma appare dimenticato dagli storici. Dal Merelli sappiamo, quasi nel proemio del suo studio, come i Cappuccini illustrarono con virtù e sapienza il celebre tempio e come seppero anche dare la vita per i fratelli del mondo. Senza distinzione di colore, di fede e di classe.

La novità della ricerca del Merelli consiste nell’evidenziare il contributo che due Cappuccini diedero, sul piano artistico e storico, a questo monumento, ottenendo lo scopo soprattutto mediante l’epistolario inedito. I due frati sono Francesco Maria da Lugano, in corrispondenza familiare con il cardinale Federico Borromeo, e Giuseppe Maria Bagliotti da Novara, al quale fu commissionata nel 1691 dal conte Carlo Boromeo Aresi, tramite il conte Nicolo Maria Visconti, la descrizione del Duomo. A quest’ultimo frate l’autore attribuisce in effeti quella «descrizione» del Duomo che altri studiosi, mancando forse della documentazione d’archivio usata dal Merelli, avevano anche recentemente assegnata a Giovan Battisa Quadrio. [Francesco Di Ciaccia]

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