Rocchi, Jean, 1997

Per conoscere Bruno, l’eretico “errante”, recensione di Jean Rocchi, Giordano Bruno, l’eretico errante, Traduzione di Maria de Paulis, Pavia, Liber Internazionale (Clessidre XI), 1997, pagine 284: Per conoscere Bruno, l’eretico “errante”, «Rosetum», 12 (2000) pagina 13.

 

Copertina, Rocchi

Testo della recensione

Errante: in viaggio per tutta Europa. Errante: per gli intellettuali del suo tempo. Errante: per le vie della impervia conoscenza. Il suo unico sogno: cercare la verità. Fin quasi al delirio: lo attesta il suo libro De gli eroici furori, del 1585. Malgrado le traversie che lo costrinsero a passar da città a città, da Corte in Corte e a sopravvivere facendo il correttore di bozze, il garzone, l’istruttore privato e il saltuario docente in qualche università, intuì cose, all’epoca, eccezionali, tra cui la pluralità dei mondi cosmici, la relatività del moto, il movimento dei pianeti intorno agli astri che si muovono con moto libero (idea convalidata scientificamente solo nel 1914!), superando la tradizionale convinzione delle stelle fisse oltre le quali si collocherebbe l’empireo. Se Copernico stabilì che la terra gira intorno al sole (un’eresia, all’epoca), Giordano Bruno allargò l’orizzonte del cielo: vi sono molti astri intorno a cui ruotano pianeti che ne ricevono la luce. Queste idee suscitavano sospetto, poiché contraddicevano la fisica e la cosmologia aristoteliche e mettevano in discussione l’immagine di Dio quale era stato modellato sullo schema della filosofia aristotelica e della teologia tomista ancorata ad essa. Giordano Bruno pensò anche Dio, in modo differente: Dio è nel mondo. Ed è dentro l’uomo. Concezioni ardite. Ma oggi, in cui si ritiene giusto, o forse utile, meditare sul fatto che si sia ricorsi, con coscienza tranquilla, alla violenza per combattere, in nome della verità, idee ritenute errate, o errate per davvero, è anche opportuno conoscere la storia, umana e culturale, dei pensatori perseguitati. Anche Giovanni Paolo II sembra dispiaciuto che si sia arrivati a chiudere la bocca, sia pure per buon fine, ad un uomo: un uomo, magari discutibile nelle idee, magari intollerabile per le scelte di vita, ma che ebbe il merito di voler essere lasciato libero di pensare. Il libro di Jean Rocchi traccia il profilo umano di Bruno, con le sue vicissitudini concrete, e il profilo intellettuale nei suoi molteplici percorsi conoscitivi. È un’opera gradevole, vivace, narrativa, e accessibile anche sul piano delle teorie avanzate dal pensatore. Altri studi e altre biografie su Bruno sono stati pubblicati di recente, con posizioni e valutazioni diverse tra loro. Per chi è interessato a documentarsi, un raffronto tra i vari punti di vista è importante.

 

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