Solerte, Giuseppe, 1986

Provveditore G. Solerte un importante saggio su G.B.Vico recensione di Giuseppe Solerte, Interpretazioni vichiane. Diritto, linguaggio e costume nella “Scienza Nuova”, Pisa, Giardini, 1986, pagine 93, «TurinScuola», novembre (1988) pagina 8.

 

Copertina, Solerte

 Testo della recensione

Mi fa piacere iniziare il mio lavoro di recensore, per la presente pubblicazione, con un titolo di tutto rispetto, che riguarda uno dei più acuti intellettuali della nostra storia, povero di encomi in vita ma largamente ispiratore dopo la morte, avendo reinterpretato un secolo, quello illuminista, e anticipato un altro, quello romantico e storicistico.

Anche l’autore dell’utilissimo e scorrevole saggio merita una menzione: Provveditore agli Studi della Provincia di Varese ormai da molti anni, è già noto nel mondo culturale per le sue puntuali e approfondite indagini sulle problematiche della scuola, da quelle organizzative e didattiche a quelle storiche. Coniugando «umanesimo» e «diritto», l’autore mostra nel concreto come la cultura non sia un valore di astrazioni o di accademici diletti e come la organizzazione istituzionale non vada disgiunta dall’amore per la conoscenza. In questo scritto l’autore offre un chiarissimo quadro del pensiero del Vico: vi sono congiunti lo schematismo didattico e la «meditazione» sulle idee cardinali del filosofo, con precisi ed essenziali riferimenti teorici e critici. Pertanto il libro risulta prezioso non solo per gli studenti, ma anche per i docenti; e non solo per chi pratica la filosofia, ma anche per chi si interessa ad ogni altra disciplina, umanistica e storica. Non è comprensibile infatti la cultura italiana – e non solo italiana – tra il ‘700 e l’800, senza la riflessione sul Vico. Una sapiente scelta antologica correda opportunamente il testo, così che chiunque, con facilità, possa accostare direttamente le migliori e più importanti pagine di Vico.

 

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