Panella, C., 1988
Carlo Panella, Il verbale, Palermo, Sellerio (La memoria 195), 1988, pagine 207, «Il Ragguaglio Librario», 2 (1991) pagina 68.
Testo della recensione
Sulle tracce della «memoria», l’autore ripercorre l’itinerario biografico di un rivoluzionario. E con la storia il percorso coniuga la psicologia, poiché esso inizia con l’entusiasmo politico dell’adolescente e termina con la penosa coscienza di una «tara» che pesa sul costume italiano: la «lotta fratricida». Le vicende sono quelle dei cortei protestatari anteriormente al ‘68 e poi quelle delle fughe, degli appostamenti, dei disagi di un’esistenza sradicata continuamente e destituita di identità personale sul piano civile.
La violenza terroristica degli anni ‘70 coinvolse tutto e tutti – avverte l’autore – tanto che il protagonista del racconto, il cui militarismo è definito «un po’ fratesco», finisce per essere marchiato come «brigatista rosso». Le peripezie, gli incontri con i compagni, l’esistenza quotidiana in Italia e all’estero sono narrati con dettagli che non mancano di suscitare interesse e hanno come premessa, capitolo per capitolo, il verbale «burocratico» di interrogatorio giudiziario.
L’autore conclude come chi, divenuto adulto, si trova in mano il trenino con cui da bambino aveva creduto di girare intorno al mondo e poi s’accorge di ritrovarsi, invece, sempre nella stessa stanza. Eppure, una consapevolezza della storia d’Italia ne è nata, da questa illusione assurda: appunto, la coscienza che sul costume italiano grava il bisogno di «vivere la lotta fratricida». Un episodio conclusivo lo dimostra emblematicamente. [Francesco Di Ciaccia]
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