Di Ciaccia, Giuseppe, 1990

Caterina da Siena in versione moderna, recensione di Caterina da Siena, Passione per la Chiesa. Scritti scelti, voll. 3, a cura di Giuseppe Di Ciaccia o.p., Roma, Città Nuova, 1990, pagine 200, «Rosetum», 7-9 (1990) pagina 23.

 

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Testo della recensione

In un’epoca – quella del Trecento – per molti aspetti simile alla nostra, caratterizzata da profonde contraddizioni e segnata da una verticale caduta di valori, Caterina da Siena è chiamata da Dio per offrire un “proposta” di pace e di unità al suo popolo. E nel breve spazio della sua esistenza terrena, Caterina ha saputo esprimere, rispondendo con la totalità della sua mente e del suo cuore, momenti diversi della vita vissuta in Cristo, in una mirabile sintesi: donna della più alta contemplazione, seppe calarsi nelle dolorose vicende del suo tempo in un servizio generoso ai fratelli, in una fecondità apostolica tanto ampia quanto era vasto il tessuto sociale e religioso dal quale molti si stringevano a lei come alla propria “mamma”; donna vergine e sensibile, donna dal cuore caldo e al contempo di una volontà di ferro; semplice e senza lettere, tuttavia convincente e dialettica, madre di molti “figli”, li generò alla speranza con il suo solo parlare, pieno di sapienza e di immediato calore umano e soprannaturale. In particolare, Caterina ha insegnato con la vita e con gli scritti che l’amore di Dio in noi ci porta ad amare, al di là di ogni diversità, sia di carisma, sia di funzioni sociali, sia di temperamento: quanto basta per rivelare che Dio ci ama, e che ama la sua Chiesa e tutti gli uomini, senza distinzione di sorta. Con passione. Questo è il significato di una raccolta di scritti cateriniani, nella prospettiva di mettere in luce quanto costituisce il nucleo del suo pensiero, che ancor oggi risplende per l’attualità evangelica. Il curatore del libro […] ha voluto portare gli scritti di Caterina alla portata di tutti, rendendo in linguaggio corrente la forma letteraria originariamente espressa in senese trecentesco, rispettando comunque la freschezza e la facilità comunicativa dell’antica prosa: perché anche a noi risulti la spontaneità di parola di Caterina da Siena.

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