Montorfano, Emilio, 1987

Emilio Montorfano, Storia e tradizioni nella cucina lariana, Milano, Xenia (I libri della clessidra. Collana diretta da Attilio Agnoletto), 1987, pagine 254, «Tribuna Nord Ovest», 3 settembre (1988) p. 2.

 

Copertina, Cucina Lariana

Testo della recensione

“Mens sana in corpore sano”: incominciamo dunque la rassegna bibliografica con la culinaria tra storia antica, tradizioni locali e ricette saporite, arricchite da fotografie a colori e stampe d’epoca. Emilio Montorfano, medico e poeta dialettale milanese, ha pubblicato da poco Storia e tradizioni nella cucina lariana, Xenia Edizioni, Milano 1987, pp. 256. Lo scopo regionalistico è quello di rinverdire la memoria dei “piatti” tipici di una zona lombarda, ma l’autore scopre preliminarmente, e anche nel corso delle descrizioni appetitose, le “radici”, per così dire, dell’albero genealogico delle dolcezze della cucina, offrendo un panorama gastronomico, puntuale ma veloce, a partire dai Romani, per arrivare, attraverso il Medioevo, tra fame e sazietà, alla cucina popolare e alla più raffinata gastronomia moderna. Ovviamente, il piatto forte – per stare in argomento – dell’elegante libro è il capitolo sull’alimentazione popolare e sulla cucina di oggi: condimenti, salse, vini, antipasti, primi e secondi piatti, pane e companatico, fino alla frutta ed ai dolcetti vari, sono esposti con precisione e con dovizia di curiosità, sia storiche – compresa quella linguistica, sia concrete, riguardanti la composizione degli alimenti vari. Vi è, naturalmente, tutto il contorno dei proverbi locali – con traduzione italiana in nota – e delle poesiole: a ciascuna “portata” la sua massima, antica e moderna. Un’estesa sezione di “ricette firmate” permette infine al lettore, dopo aver saputo tante novità sulla cucina, anche di preparare cose buone da mangiare: semplici e genuine. L’utile e il dilettevole, dunque: per una vita, almeno di tanto in tanto, fatta di piccole soddisfazioni in casa: in salotto, a dilettarsi con il testo; a tavola, per fare onore al… cuoco o alla cuoca.

Occorre poi dire che il libro è scritto in modo semplice e molto chiaro, si legge con scorrevolezza e gusto. Non resta che augurare… buon appetito.

 

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