1974 – La condizione urbana

 

La condizione urbana. Storia dell’Unione Inquilini, Prefazione di Franco Catalano, Milano, Feltrinelli, 1974, pp. 140.

 

La condizione urbana .JEPG

 

Presentazione

A seguito delle massicce migrazioni dal Meridione verso il Nord d’Italia nel dopoguerra e per tutto il periodo del boom economico italiano, grazie all’attrazione esercitata dalle industrie settentrionali in particolare da quelle automobilistiche (FIAT a Torino e Alfa Romeo a Milano), si è avuta come conseguenza immediata l’impellente necessità abitativa della manodopera immigrata. L’edilizia pubblica, che pure ha cercato di approntare strutture dedicate alla classe lavorativa, non ha potuto star dietro alla domanda logistica e d’altronde non ha saputo che creare strutture di stazionamento – in cui mangiare la sera, e poi dormire: da ciò, la qualifica di quartieri-dormitori. L’insoddisfazione portò a rivendicazioni sempre più radicali – rifiuto di pagare il canone di affitto ai proprietari pubblici e occupazione abusiva di appartamenti. L’Unione Inquilini rappresentò la formazione più agguerrita e attiva nell’ambito della rivendicazione sociale della casa. L’organizzazione ebbe il centro promotore nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro.